mercoledì 29 maggio 2013

martedì 28 maggio 2013

Opera cambia pelle e sceglie il motore di Chromium

Opera cambia pelle e sceglie il motore di Chromium: Opera, società norvegese sviluppatrice dell'omonimo browser, sembra ormai giunta ad un 'punto di non ritorno'. È stata infatti rilasciata la prima versione del browser per sistemi Windows e Mac OS X che mette da parte il tradizionale motore di rendering per passare a quello utilizzato da Chromium, software opensource da cui viene fatto derivare Google Chrome.

L'azienda scandinava sembra quindi orientata per il passaggio definitivo al motore di rendering WebKit che accomuna Google Chrome ed Apple Safari e che è stato recentemente scelto anche per la versione di Opera destinata ai dispositivi Android (Opera passa al motore WebKit per il suo browser Android).

Il motore di Chromium inizierà ad essere utilizzato nel momento in cui verrà rilasciata la versione definitiva di Opera 15, al momento rilasciato in versione beta (canale 'Opera Next').

Tra le altre novità che saranno portate al debutto, viene citata una versione aggiornata della funzionalità Speed Dial: la schermata con l'elenco dei siti web più visitati permette adesso l'organizzazione delle pagine in sottocartelle con la possibilità di utilizzare dei comodi filtri per individuare ciò che serve.
L'inedito strumento Discover consentirà invece di ricevere automaticamente notizie ed aggiornamenti senza navigare sul web: basterà selezionare la propria regione geografica e le tematiche d'interesse per ricevere informazioni fresche.
Stash consentirà di paragonare velocemente dati e prezzi di prodotti mentre una casella di ricerca completamente rivista permetterà di individuare i contenuti di maggior interesse appoggiandosi a più motori diversi.

Opera 15 proporrà anche un'interfaccia utente rivista di sana pianta mentre resta escluso dal browser il client di posta elettronica - Opera Mail - scaricabile ed utilizzabile come software a sé stante.

La release candidate di Opera 15 (per ora conosciuto come Opera Next), ancora potenzialmente instabile, è scaricabile da questa pagina.


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